Cosa pensavi mentre camminati per 24 ore ?

In tanti, una volta che hanno letto qua sul Blog o sono venuti a sapere dell'impresa direttamente da me mi chiedevano: ma non ti sei annoiato ? Ma cosa pensavi durante tutto quel tempo ?

In effetti, ragionandoci a freddo, 24h di tempo sono 1.440 minuti che pochi pochi non sono e farli facendo ripetutamente su e giu', giu' e su non è che passi molto in fretta se non fosse che nel mio caso avevo sempre dei pensieri ricorrenti da tenere sotto controllo. Credo che sia un po' come correre in pista con un'auto. I giri per quanto lunghi sono sempre ricorrenti ma ad ogni giro cerchi di migliorare qualche aspetto del mezzo o di te stesso. Ed alla fine quei 1.440 minuti sono stati scomposti in step da 60 minuti dove, ad ogni round, avevo delle cose da fare come ad esempio fare degli screen dell'app per dimostrare i passi fatti durante ogni ora o regolarmi se la tenuta era buona o avrei dovuto modificare la mia andatura o rivedere il mio obiettivo perché per quanto fossi centrato sul numero minimo da raggiungere non era una cosa già fatta (o perlomeno io non ho trovato nessun folle che ha raccontato questa impresa). Magari ci sono altri che, sempre da non professionisti, hanno fatto numeri ben migliori dei miei ma di cui io non ho evidenza e mi piacerebbe che si palesassero magari nei commenti raccontando la propria esperienza. Se tu che stai leggendo ti ritrovi scrivimi pure nei commenti per condividere la tua di esperienza. Sarei ben lieto di raccontarla in un articolo ad hoc.

Dividendo quindi il tempo in slot da 60 minuti il tempo passa sicuramente più velocemente. E' pur vero che ogni tanto ti vengono dei pensieri ricorrenti: quello più comune era quello di rallentare e camminare con una cadenza costante sopratutto nella prima fase notturna della camminata. Di buono c'era che durante tutte le fasi bene o male c'era qualcuno da osservare, qualcosa da vedere o delle cose che cambiavano. All'inizio ad esempio c'erano dei ragazzi seduti in una panchina e quello che mi pensavo era: "pensa questi che vedono uno stordito come me fare su e giu' cosa penseranno". Da loro ho avuto una risposta quando uno di loro in bici ha iniziato a fare su e giu' con me per poi affiancarmi e domandarmi direttamente cosa facessi. Alla risposta fuori dal comune l'ilarità credo sia scoppiata nel gruppo una volta che lui è tornato a raccontare la risposta.

Nel corso della notte poi vedi come cambiano i colori e le ombre che si allungano mano mano che passa il tempo. Arrivando il giorno inizi a vedere persone che conosci in lontananza e che preferisci non allontanare perché il tuo obiettivo del momento non è condividere la tua esperienza ma concentrare tutte le tue energie sull'obiettivo e non chiacchierare.

Non nego che durante la notte un mio pensiero è andato anche allo scomparso sindaco di Lugano. Proprio qualche giorno prima infatti, il sindaco, durante una fase di allenamento in solitaria, lontano dagli occhi di tutti, è venuto a mancare per un attacco cardiaco durante una fase di allenamento per prepararsi alla maratona di New York. I pensieri tristi lasciano anche spazio a quelli felici del tipo: "la prossima...no la prossima non ci sarà.".

Uno delle cose che mi trovavo a pensare spesso nel momento in cui dal paese mi trasferivo in campagna è: "ohi ohi mi scappa" ... ma anche questo è stato già dibattuto meglio in uno dei precedenti articoli che ti invito a leggere.

In campagna sicuramente la fase cruciale del mio pensiero è stato la sfida contro il mio principale avversario che camminava con me ed era sempre un passo avanti a me: il sole. Con lui, son sincero, ci ho fatto dei bei ragionamenti chiedendogli più volte di mostrare un po' di clemenza e magari spostarsi in Australia, Messico o dove volesse lui. Mi ha iniziato ad ascoltare dopo le 18.30 per fortuna.

Di sicuro il pensiero di scrivere questo blog è nato proprio in quelle ore: mentre camminavo mi chiedevo se poteva essere utile condividere questa esperienza con chi ha la passione della camminata. Chissà, mi dicevo, se a qualcuno poteva interessare questa impresa e che magari avrebbe voluto dei consigli in merito da "un esperto" in materia :).

L'altro pensiero che ha segnato l'ultima fase è stato quello di: "riuscirò domani a camminare ?" Questo è stato quello che probabilmente ha frenato l'ultima parte della camminata. Per quanto avessi ancora le forze per continuare la stanchezza mentale ed i blocchi che può fare il cervello umano sono davvero qualcosa di straordinario. Ed è proprio da qui che nasce poi l'approccio contrario: ma se il cervello può bloccare qualcosa che in realtà puoi fare, magari pensando che l'impossibile è realizzabile non potrebbe essere a sua volta sbloccato se si riesce a vincere questa potenzialmente limitata resistenza ?

Certo a parole tutti bravi ma poi con i fatti ? Bhé con i fatti son riuscito a fare oltre 100.000 passi in un giorno, che dire: conteniamoci.

Scrivi un commento

Si, acconsento al trattamento dei miei dati in conformità con le norme di legge relative alla Privacy.

Si, voglio rimanere aggiornato sulle novità future ed iscrivermi alla Newsletter.
Potrei disiscriverti quando vorrai

Articoli Correlati

Il sito utilizza cookie tecnici, statistici e di marketing.
Continuando la navigazione accetti l'utilizzo dei cookie. Puoi modificare le tue preferenze dalla nostra cookie policy.

MODIFICA ACCETTA